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Gulasch (Goulash) Ungherese

Il goulash (o gulasch) è un piatto tipico ungerese, diffuso negli anni in tutta l’europa centro-orientale il cui nome originario significava “zuppa del mandriano”: si tratta di una zuppa di carne nata appunto dai mandriani, che cucinavano questo piatto all’aperto  in un grande paiolo durante il trasporto dei bovini. Benedetta ce ne propone la versione moderna in compagnia di Istvan Pap, esperto cuoco ungherese: ecco i loro consigli.

Puntata I Menu di Benedetta: 4 marzo 2013 (Menu dell’Est)
Tempo preparazione e cottura: 100 min ca.

Ingredienti Goulash Ungherese per 4 persone:

  • 500 gr di carne di manzo
  • 200 gr di cipolla
  • 200 gr di pancetta affumicata a cubetti
  • olio
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 cucchiai di paprika dolce
  • pomodorini qb
  • brodo di carne qb
  • alloro
  • cumino
  • 1 carote
  • sedano rapa e friggitelli
  • 1 patata

Procedimento ricetta Gulasch Ungherese di Benedetta Parodi

  1. Tagliare la carne a cubotti di circa 2 cm.
  2. Tagliare a pezzetti le cipolle.
  3. Mettere a rosolare la pancetta in una pentola con un po’ d’olio.
  4. Aggiungere anche la cipolla, coprire e lasciare soffriggere qualche minuto.
  5. Unire anche la carne e fare andare scoperto per qualche minuto a fiamma alta.
  6. Togliere momentaneamente la pentola dal fuoco e unire l’aglio tritato e la paprika dolce e mescolare.
  7. Rimettere sul fuoco e aggiungere i pomodorini tagliati a metà, poi allungare con un paio di mestoli di brodo appena la carne raggiunge nuovamente il bollore.
  8. Aggiungere alloro e cumino, coprire e lasciare andare per circa 40-60 minuti.
  9. Scoprire poi aggiungere le verdure tagliate a pezzi e lasciare cuocere scoperto per altri 20 minuti circa.

Ricerche frequenti:

Panzanella rivisitata

Questo week-end in occasione del contest di Pan di Ramerino, ho deciso di cimentarmi in una ricetta Toscana, la Panzanella. Ho scelto questo piatto perchè mi piacciono molto gli ingredienti che vengono utilizzati, e mi ricorda anche un pochino l’estate, però l’ho fatto un po’ diverso dal solito, invece di ammollare il pane nell’acqua, ho preferito renderlo croccante e dorato.

Un po’ di storia

La panzanella è un piatto tipico della cucina contadina toscana è impossibile dire quando fu inventato, per certo si sa che l’introduzione del pomodoro risale ovviamente all’ottocento. Era usanza contadina bagnare il pane vecchio e secco, il pane veniva cotto una sola volta a settimana, e di mescolarlo con le verdure che erano facilmente disponibili nell’orto.
Veniva sicuramente gustata dai carbonai nel periodo estivo, che rimanendo nei boschi per diversi mesi lontani da casa a “cuocere” il carbone, utilizzavano il pane che le donne portavano nelle periodiche visite per far rifornimento, questo dopo qualche giorno diventava  raffermo; si procedeva quindi ad affettarlo, si metteva a mollo nell’acqua, si aggiungeva un po’ di aceto, qualche pezzettino di pomodoro e cipolla, del sale ed ecco pronta la panzanella.


Ingredienti per 3 persone:
• 300 gr. di pane toscano
• 2 pomodori da insalata maturi
• 1 cipolla rossa grossa
• 2 cetrioli
• 2 coste di sedano
• 2 uova sode
• 1 mazzetto di basilico
• sale
• pepe
• aceto
• olio evo

Prendete del pane toscano, tagliatelo a cubetti di 1cm circa e fatelo dorare in padella con dell’olio evo.
Nel frattempo tagliate a fette i cetrioli, il sedano, la cipolla, i pomodori e le uova sode, mettete tutto in una ciotola, aggiungete le foglie di basilico tagliate grossolanamente e condite con un’emulsione di olio evo (2 cucchiai), aceto (1 cucchiaio), sale e pepe. Quando i cubetti di pane saranno belli dorati, aggiungetene una parte all’insalata e lasiate riposare in frigorifero per almeno un’ora. 
Al momento di servire,  impiattate la panzanella in delle belle ciotole colorate e mettete sopra qualche cubetto di pane croccante. Buon appetito!

«E che ce vo’
pe’ fa’ la Panzanella?

Nun è ch’er condimento sia un segreto,
oppure è stabbilito da un decreto,
però la qualità dev’esse quella.

In primise: acqua fresca de cannella,
in secondise: ojo d’uliveto,
e come terzo: quer di-vino aceto
che fa’ venì la febbre magnarella.

Pagnotta paesana un po’ intostata,
cotta all’antica,co’ la crosta scura,
bagnata fino a che nun s’è ammollata.

In più, per un boccone da signori,
abbasta rifinì la svojatura
co’ basilico, pepe e pommidori.»
(Aldo Fabrizi)


Con questo post partecipo al contest 

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