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Fonduta di parmigiano con uovo pochè

Un secondo piatto molto creativo realizzato dalla chef Cristina Bowerman: un uovo al gusto di birra servito con funghi.

Preparazione:
in un pentolino sciogliere il burro e unire la farina amalgamando a fuoco spento.
Riaccendere il fuoco e aggiungere il latte dolcemente e mescolare.
Ripassare al mix la besciamella ottenuta, insaporendo con parmigiano.
Passare al colino il composto.
Mettere in una ciotola ricoperta con pellicola un composto con uovo crudo e pochissima riduzione di birra.
Richiudere il tutto  e cuocere in acqua.
In una padella soffriggere l’aglio con del’olio e unire i funghi tagliati.
Servire l’uovo alla birra con accanto i funghi con sopra la fonduta.

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Quando Masterchef ispira delizie…

Tutto insegna sempre qualcosa..tanto meglio quando lo si fa sorridendo, imparando, inoltre, a non prendersi mai troppo sul serio.
Dopo la rivelazione di BastardChef con un Maurizio Crozza davvero esilarante, scoppia anche quest’anno la vera e propria Masterchef mania.
Sono certa che tanti tra voi non si saranno certamente persi le ultime due puntate di Masterchef e i suoi celeberrimi chefs..passando per Iginio Massari, il re del panettone artigianale italiano e giungendo sino a Valentino Marcattilii, executive chef del San Domenico di Imola, con apprendistato a “corte” di Nino Bergese, lo chef dei reali d’Italia oramai dei tempi che furono.
Certo, fanno spalancare gli occhi. E sotto sotto, ispirano le nostre fantasie più nascoste.
E così fra piatti che mettono le ali, parlate improponibili, e vere e proprie manifestazioni di maleducazione, qualche cosa, in realtà la si impara.
Ormai le imitazioni piovono a go-go da ogni dove..”vuoi che muoro?” sembra che sia diventato a pieno diritto il secondo nome del signore dei vini di california.
Insomma tra un complimento e un piatto realizzato in tempi record e ciotoline che spesso si fondono armoniosamente con il lavello, non si può non apprezzare, ad ogni modo, il loro lavoro.
E’stato proprio il piatto scelto da Ivan al cospetto dello chef Valentino Marcattilii che ha ispirato la mia fantasia oggi.
Un po’quello, e un po’il nuovo libro di Carlo Cracco, che sapete tutti, tanto, come si chiama.
Così è nato questo piatto, un raviolo di pasta fresca all’uovo (scuola Cracco), con un tuorlo per ripieno, da un’idea di Marcattilii con ragù di fave fresche con gruè di cacao ( sempre scuola Cracco)
Insomma, come tanti di voi sapranno e avranno colto dalla puntata, il trucco sta nella cottura, il tuorlo non dovrà cuocere, la pasta dovrà essere, direi quasi ovvio, ben cotta etc etc etc….
Intanto, ne approfitto per passarvi la ricetta della pasta fresca all’uovo di Carlo Cracco
per il resto, ve lo illustro pian piano..
Pasta fresca all’uovo di Carlo Cracco
Vi riporto le dosi per 1kg di pasta
1 kg di farina forte tipo “0”
350 g di semola di grano tenero
150 ml di acqua
135 ml di olio evo
13 tuorli
6 uova intere
15 g di sale
(Dosi incredibili lo so. Ma ricordate che potete sempre dimezzare se non vi preme far tutta questa pasta..)
Lavorate tutti gli ingredienti e lasciate a riposare in frigorifero almeno 2-3 ore coperto con carta pellicola.
Una volta trascorso questo tempo stendete la pasta con il tira sfoglia sino a raggiungere uno spessore sottile (nella mia macchina è 5)
Ricavate i dischi di pasta.
Al centro di ogni base andate a posizionare un tuorlo d’uovo.
Bagnate il bordo con l’albume d’uovo, posizionate l’altro disco sopra, con molta delicatezza, fate uscire l’aria e sigillate bene.
Io ho voluto fare due prove: uno l’ho cotto a vapore (6-7 minuti di cottura) e l’altro in acqua bollente salata in ebollizione (2 minuti non di più pi carità !; )
Io, il tartufo d’Alba, a casa, non ce l’ho, eh che ci posso fa! Ancora il mio portafogli non è a forma di fisarmonica.
Ho scelto di fare un ragù di fave fresche, che ho avuto la fortuna di trovare ieri da un contadino che le produce vicino casa dei miei suoceri (sono quelle seminate a Novembre per intenderci).
La ricetta è sempre sua
Ragù di fave fresche di Carlo Cracco

240 g di fave fresche (se piccine integre, altrimenti, privatele della scorza più esterna, anche se l’ideale sono quelle piccole e dolci)
70 g di burro
2 scalogni
sale e pepe q.b
Eliminate le fave dal baccello e pesatele.
Tagliate lo scalogno finemente e fatelo diventare trasparente nel burro.
Unite quindi le fave, salate e pepate.
Fate cuocere sino a quando le fave risulteranno morbide ma non troppo sfatte.
*Il consiglio dello chef è quello di accostare alle fave fresche il gruè di cacao (la fava del cacao tritata) oppure, se non doveste riuscire a recuperarla potete comunque utilizzare il cioccolato al 70% di cacao e vi posso giurare che con la fava è la morte sua mannaggia li pescetti.
Per montare il piatto disponete il raviolo cotto sul fondo del piatto, disponete tutto intorno il ragù di fave e il gruè di cacao grattugiato fine.
Completate con un giro d’olio d’oliva e servite immediatamente.

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