Erano mesi che l’uscita era stata pianificata: il Chianti ed
un mio ex compagno di università ci attendevano … Parlo al plurale perché ero
in compagnia di un altro dei miei compari di quegli anni.
rimpatriata all’insegna degli ormai “vecchi tempi” universitari, nonché full
immersion nel “Chianti”.
cantina, o meglio, la Fattoria di San Giusto a Rentennano, sita a Gaiole: nell’area
meridionale del Chianti Classico.
all’epoca il vino veniva prodotto e affinato nelle sue cantine. Ora, la parte
atta alla produzione è situata in una
struttura più recente ma comunque molto affascinante, mentre l’invecchiamento
continua ad avvenire in quelli che sono da sempre i locali adibiti alla
maturazione in legno dei vini.
classico “Supertuscan” di puro Sangiovese, un Merlot toscano e l’immancabile
Vin Santo, “must” di ogni cantina storica della zona.
interessante, ossia il tasting, abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare i
primi tre prodotti.
ed un 2007, presentavano un tannino ancora un “verde”… Concedendo un po’
troppa ruvidezza …
un colore stupefacente ed ai suoi intensi sentori di ciliegia e mora mature, che
lasciano spazio ad un leggero speziato, mi hanno lasciato piacevoli ricordi,
facendomi collocare questo Chianti in vetta ai vini della stessa denominazione
assaggiati fino ad oggi.
non aver assaggiato, laddove nasce, un “Percarlo” con il giusto grado di affinamento… Motivo che da solo giustifica
la gran voglia di tornare il prima possibile sul “luogo del delitto”.
Noi lo abbiamo bevuto a San Valentino con del patè de foie gras, ma è perfetto anche primi sapori come possono essere quelli della cucina toscana, piatti a base di carne rossa e selvaggina.
Ricordatevi del giveaway!
Giovanni