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Patè di fave con cialdine di parmigiano e crostini

Nessuno meglio di un italiano sa prendere posizione…

Dopo aver visto come si  sono messe le cose…
Roberto Gervaso(1937)

E come si sono messe le cose???
Devo ancora capirlo anche perché dalle proiezioni si è è evinto abbastanza poco…

C’è chi esulta, chi invece è sopraffatto dalla sconfitta e , nonostante gli sforzi per convincere gli italiano a votarlo, ha avuto pochi consensi….
Non ho grande fiducia che le cose possano cambiare ..spero solo che non vadano peggio di così e che il ceto medio-basso non debba continuare a dibattersi nella melma delle difficoltà quotidiane…
Una cosa è certa…
Le cose non miglioreranno dall’oggi al domani..se miglioreranno… nonostante le promesse  roboanti, accompagnate con sorrisi a 32 denti, fatte a fini elettorali….
Staremo a vedere!!!
Pensando alla salute…sperando che qualcosa cambi nell’assistenza medica e non ci siano ulteriori tagli anche nella sanità ecco una ricettina collaudata e che ha riscosso un gran successo a casa mia..
Dedico questa ricetta, tratta dal nel libro degli “Antipasti” dell’Enciclopedia della Cucina  Italiana” a Franci un’amica che mi segue sempre con grande simpatia e affetto!!!

Tempo di preparazione: circa 20′
Costo:medio
Difficoltà:* 

INGREDIENTI
1 confezione da 450 gr di fave surgelate o fresche se di stagione
80/100  gr di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di timo secco o fresco se di stagione
1 spicchio d’aglio
4-5 cucchiai di olio extravergine
sale e pepe macinato al momento.
3 cucchiai di pinoli ( tenerne da parte 1 cucchiaio)

Lessare le fave seguendo le istruzioni riportate sulla confezione, scolarle e tenerne da parte alcune per la decorazione del piatto….

Porre tutti gli ingredienti nel mixer e frullare il tutto , aggiungendo a filo l’olio extreavergine….
Consiglio di spremere l’aglio con lo spremiaglio affinché si possa amalgamare meglio…

Tostare in un padellino antiaderente il cucchiaio di pinoli tenuto da parte..
Per la preparazione delle cialdine di parmigiano vedere qui..
Per la presentazione del piatto porre il paté ( eventualmente aggiungere ancora un poco di olio per renderlo più cremoso) in ciotoline e decorare con alcune fave e i pinoli tostati …. 
Si può anche contornare, come appare nelle foto di inizio post con delle fettine di baguette tostate leggermente in forno…

Queste che appaiono non sono riuscire particolarmente bene causa la fretta ma si possono preparare con calma in anticipo…si conservano anche per un paio di giorni…

Tagliardi agli spinaci con ragù di fave fresche e asparagi

Giunta è l’ora in cui, finalmente, posso usarli insieme.
Avete mai sentito il sapore di un legume più dolce? o di una verdura così inebriante?
Li avete mai assaggiati insieme? Per me si amano alla follia nel loro mondo segreto..ogni anno, appena colgo il primo asparago selvatico, mi bagno le dita col succo che proviene dalla base che ho frettolosamente tagliato con le mani. Chiudo gli occhi, annuso. Valanghe di ricordi, miriadi di sensazioni, eccitamento, persino.
E’ la primavera, per me, da quel secondo in poi, è già primavera. Poco importa se hai le guance rosse di freddo.
Ti sussurra qualcosa quel profumo, dolcemente ti ricorda che l’inverno è alle spalle, intorno a te fiori di mandorlo profumano l’aria, ti riempiono gli occhi di festa.
Per me, la sua sposa perfetta è la fava, ho pensato, sì. Quella fresca, piccina, di un peso impercettibile, verde brillante e dolce…dolcissima.
E poi? e poi Cipriani…la forza, la grazia, il tagliardo agli spinaci.
Ho pensato a lungo su quale potesse essere la maniera migliore per rispettare ciascuno di loro, per far si che dopo, alla fine di tutto, sul palato potessero dare il meglio di loro e farti…sognare caldi raggi di sole, ancora lontani.
Cominciate con lo sgranare le fave, privandole del loro baccello.
L’ideale è usare quelle piccole piccole, ma se doveste riuscire a trovarle solo grandi, privatele anche del guscio più coriaceo che le mantiene.
Ricavate dagli asparagi le teste e conservate i gambi, più duri, ma utilissimi.
In un pentolino riponete una carota, lavata e pelata, una cipolla con qualche chiodo di garofano infilato al suo interno, e i gambi degli asparagi.
Coprite con acqua, e fate cuocere il brodo sino a che esso non sarà ben denso di profumo e le verdure saranno morbide.
Nel frattempo affettate finemente uno scalogno, fatelo stufare in un filo d’olio d’oliva aggiungendo di tanto in tanto qualche cucchiaiata di brodo in ebollizione.
Unite le fave sgranate e le teste degli asparagi,  fate sentire loro solo appena il calore, un minuto e spegnete.
Salate e spolverate con un giro di pepe.
Sopra questo ragù di fave e asparagi versate la quantità di tagliardi agli spinaci Cipriani che avete scelto e proseguite con la cottura risottando con il brodo vegetale.
I tempi sono buoni perché la pasta richiede 2 minuti di cottura e questo permette alle fave a agli asparagi di insaporirsi ma non di stracuocere, rimanendo croccanti e allo stesso tempo teneri sotto i denti.
Mantecate a fiamma spenta con una nocciolina di burro e un’ultima spolverata di pepe e un giro d’olio extravergine d’oliva.
Io adoro sentire il sapore delle verdure così com’è netto, in bocca. Ma immagino che una spolverata di pecorino…
Buona serata a tutti….

Panzerotti, fave, e guanciale.

Potrebbe diventare il vostro comfort food preferito, per me, lo è diventato oggi.
Sotto carnevale non ci si può esimere dal consigliare certe prelibatezze.
Quindi, ecco per voi, una ricetta stramegadeliziosa.
Pasta di pane/pizza fritta, ripiena con quel che più vi piace.
Io ne ho provato due versioni, una, con coppa e mozzarella di bufala, un’altra con le fave e il guanciale, appunto.
Un guanciale davvero buonissimo proveniente dritto dritto da Genzano (per gentile concessione dei suoceri 🙂
e la fava fresca di cui ieri già vi parlai in occasione del raviolo.
La ricetta della pasta invece, è questa
500 g di farina forte di tipo”0″ +100 g di farina Arifa (o, in mancanza di questa, una “00”)
320/330 g di acqua
20 g di olio d’oliva
15 g di lievito di birra
12 g di sale
1 lt  di olio di semi per fritture
Impastate tutti gli ingredienti in una bastardella ben capiente, oppure, utilizzando una planetaria, unendo poco per volta l’acqua con il lievito di birra disciolto in essa alla farina.
Unite poi olio d’oliva e sale.
Lavorate sino a che l’impasto non risulterà omogeneo ma non liscio. (la pasta si distenderà con il riposo)
Lasciate lievitare almeno un’ora, quindi ricavate delle porzioni di pasta di circa 80 g l’una e stendetele con le mani o con il mattarello, come vi viene meglio insomma.
Cercate di mantenere sempre una forma rotonda e disponete al centro la farcia che avete scelto.
Richiudete a mo’di raviolo. 
Friggete in abbondante olio ben caldo 170°C.
Servite caldissime, brucianti. Ne varrà la pena 😉
Se volete realizzare una delle farcie realizzate da me, altro non dovete fare che utilizzare circa 50 g di guanciale affettato e farlo sfrigolare sul fondo di una padella ben calda alla quale aggiungerete un filo d’olio d’oliva, ma proprio un filo!
Aggiungete quindi uno scalogno affettato molto finemente e fatelo stufare lentamente.
Aggiungete ora le fave fresche altri 10 g di guanciale tagliato a fiammiferino.
Lasciate cuocere a fiamma dolce una manciata di minuti, giusto il tempo di far ammorbidire il legume, pepate e salate.
Utilizzate quindi il composto come farcia per i vostri panzerotti, altrimenti potrete ovviamente optare per una marea di companatici a vostra scelta!
Baci a tutti! 

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