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Canelé de Bordeaux

…e errata corrige! Canelé, per dirlo alla bordolese, ha una “n” sola! per cui perdonate l’errore di scrittura sulle foto, ma era troppo tardi per modificarle nuovamente.
Ma perché, ora giustamente, vi chiederete.
Il nome che oggi utilizziamo per indicare questo delizioso dolcetto famoso almeno tanto quanto il macaron, deriva dal nome “canaule” che, nella fattispecie, si tratta di un pane all’uovo tipico della zona di Bordeaux sino al diciannovesimo secolo.
Gli stessi artigiani “inventori” di questa delizia prendono il nome dallo stesso, essi venivano chiamati “canauliers”, i quali ovviamente avrebbero perfezionato e portato il dolce sino ai nostri giorni rendendolo assai più gustoso con l’aggiunta di zucchero e latte alla ricetta base del pane.
Fu un successo strepitoso. Così tanto che si scatenò una battaglia tra l’associazione dei canauliers e i pasticceri di Bordeaux, solo a questi ultimi infatti era concesso, nel periodo antecedente la rivoluzione francese, di utilizzare il latte e lo zucchero nei dolci.
Furono i canauliers ad uscirne però vincitori, ma ahimè tutto ciò non sarebbe durato a lungo in quanto la rivoluzione francese, abolendo le corporazioni, diede il colpo di grazia definitivo alla scomparsa del tradizionale prodotto bordolese.
Sarà solo nel 1970 grazie alla “confrérie du canelé de Bordeaux” che il dolcetto ricomparirà con l’aggiunta, stavolta, di vaniglia e rhum scuro.
Et voilà, la recette !

Ingredienti e dosi per 16 Canelé

250 ml di latte intero fresco
125 g di zucchero di canna
1 baccello di vaniglia
75 g di farina per tutti gli usi
30 g di burro salato
1 uovo intero
1 tuorlo
2 cucchiai di rhum scuro

Incidete per la lunghezza il baccello di vaniglia  e con l’aiuto della punta del coltello estrate tutti i semini. Uniteli in un pentolino insieme al latte e al burro;  fate bollire. 
In una ciotola setacciate la farina e aggiungetevi lo zucchero e un pizzico di sale. 
Fate un buco al centro e lì versate l’ uovo intero e un tuorlo.
Mescolate bene con una frusta.
Versate su questo composto, poco alla volta, il latte caldo. Mescolate sempre con l’aiuto di una frusta a mano e omogeneizzate bene il tutto. 
Chiudete il contenitore con della carta pellicola e mettete in frigorifero a riposare.
C’è chi parla di 24 ore, chi di 15, insomma anche 2/3 saranno sufficienti.
Trascorso questo tempo di riposo portate fuori dal frigorifero il composto e aggiungetevi i due cucchiai di rhum.
Preriscaldate il forno a 250°C.
Pennellate bene col  burro fuso gli stampini, quindi riempiteli sino a 3/4 di altezza e fate cuocere per circa 10 minuti.
Portate quindi al temperatura del forno a 200°C quindi proseguite la cottura per un’altra ora.

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