Ci sono gli chef stellati e lo chef che di stellato ha solo l’ego

Torno a casa  dopo tre giorni intensissimi a Barolo, dove ho fatto non solo la blogger, ma sono entrata fisicamente nelle cucine.

Diciamo subito che la differenza è abissale tra avere un blog e cucinare per amici e parenti, e lavorare in una cucina di un ristorante: è massacrante e difficile, bisogna rimanere concentrati e dimenticarsi del proprio corpo e rispondere solo ai fornelli.

Per me è stata una esperienza impagabile perchè un conto è partecipare alle cene degli chef e assaggiare i loro piatti e magari vederli preparare qualcosa durante uno show cooking, un conto è lavorare con loro ma soprattutto vederli all’opera e gestire una cucina affollata, figuratevi con una che sa poco della cucina professionale e dei termini tecnici come me.

Però ho avuto l’occasione di aiutarli, perchè cucinare è una parola grossa, con chef stellati e non, ee quasi tutti mi hanno insegnato cose che solo quando sei dentro ad una vera cucina puoi capire ed imparare.

Si ho scritto QUASI  perchè non tutti mi hanno insegnato qualcosa, ma hanno semplicemente rafforzato la mia convinzione che il rispetto verso gli altri è alla base di tutto.
Nonostante avessi evitato di dire che ero una blogger proprio per non destare troppa antipatia, purtroppo qualcuno lo ha fatto per me e questo mi ha marchiato per la mia permanenza in cucina, ho scoperto così che la simpatia spesso non va a braccetto con gli chef, soprattutto quando di stellato hanno soprattutto l’ego.

Ho fatto immediatamente outing dicendo che non avevo mai lavorato in cucina e non era un problema per me fare i lavori più umili, pulire la verdura, mettere a posto o tutte queste cose che giusto una persona con poca esperienza può fare, questo però non è bastato e ad ogni mia domanda, magari scontata per loro venivo derisa, sminuita e mortificata sempre dalla stessa persona che con superbia, arroganza e irritante finta simpatia  sfociava ogni mia volta in una battutina per me.

Ho evitato di essere maleducata, perchè io al contrario rispettavo tutti gli altri che invece di perdere tempo lavoravano ed erano concentrati ed ho mandato giù questo boccone amaro, in attesa che lui ritorni con i piedi per terra e si ricordi che come diceva Bottura proprio a Collisioni, gli chef non sono Rockstar, ma cuochi che cucinano per il piacere del palato dei loro clienti, nulla di più. Purtroppo però quando si ricevono tante recensioni positive da critici rinomati, qualcuno, soprattutto giovane crede di aver il mondo (della cucina) in mano, perdendo quell’umiltà che invece cuochi poco più maturi invece fortunatamente ancora posseggono. Alla minaccia “beh allora parlane sul blog”, io rispondo così, senza citare lo chef che di pubblicità davvero non ne merita, per lo meno non qui. Ma ne approfitto per fare un appello a tutti i critici gastronomici: riportatelo alla realtà!

Dopo questa parentesi negativa però voglio parlarvi di tutti gli chef con cui ho avuto il piacere di lavorare insieme  in questi giorni:

Nonostante non sia molto avvezza alle gerarchie della cucina, dopo poco ho chiamato con piacere Chef proprio come a masterchef ma soprattutto come in una vera cucina Eugenio Boer del ristorante Enocratia, alquanto taciturno ma dotato di una infinita pazienza infatti mi ha spiegato termini e procedimenti che sicuramente sono alle basi di una cucina professionale ma che invece ha dovuto spiegarmi su due piedi. Gentile e molto concentrato purtroppo non ho assaggiato nulla..ma mi rifarò presto.

Eugenio Boer e sua moglie

Ho lavorato anche insieme ad Andrea Azzarelli che dopo diverse esperienze in meravigliosi ristoranti per il mondo ora è in Burkina Faso alla Maison d’ hotes Chez Giuliana. Ho visto poche persone innamorate così della cucina e di questo mondo, questa è la dimostrazione che per fortuna ci sono più persone con il cuore stellato che l’ego! Mi ha ascoltato, aiutato sempre con garbo, dato gli ordini con educazione e consigliato cose. E’ stato bravissimo e lavorerei ancora volentieri con lui.

Andrea Azzarelli

Infine Bottura, beh con lui ovviamente non ho cucinato, però con mi sono avvicinata per chiedergli una breve  intervista palesandomi subito come blogger, lui che doveva subito scappare invece si è seduto e con gentilezza me l’ha rilasciata, senza battutine, senza esser prevenuto perchè a chiedere l’intervista non era una giornalista, ma una sprovveduta blogger albese. Tutto questo mi ha consolato perchè le stelle anche quando sono tre non danno alla testa, se uno la testa c’è la ben piantata sulle spalle.

Nell’immagine di copertina compare anche  Giuseppe Iannone Iannotti, che ho solo potuto fotografare, mentre veniva fotografato da Bob Noto


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