L’arte di conservare un sapore .

…e un profumo.
Non trovate che fosse un po’ anomalo il fatto che il Bistrot non vi avesse mai parlato di come preparare una buona conserva di frutta?
Devo dire mi mancava….(insieme a qualche altro milione di cose =) e in verità mi incuriosiva anche, perché un conto è vederla preparare da qualcun’altro, un’altra storia, è metterci le manine tu.
Una possibilità molto interessante che ci viene offerta dalla preparazione di una confettura, o di una marmellata è proprio quella di poter gustare il sapore della frutta estiva anche nella stagione più fredda, guadagnandoci in salute e, ovviamente, anche nel portafogli! 
L’unico elemento di conservazione sarà lo zucchero, il quale, al pari del sale, è capace di conservare l’alimento in quanto ne sottrae l’acqua, in presenza della quale invece si potrebbe generare una proliferazione microbica non desiderata.
Ovviamente le combinazioni che abbiamo a disposizione sono svariate e tutte golosissime ma dobbiamo sempre ricordarci però di chiamare tutte le cose con il loro giusto nome.
Confettura e marmellata infatti non sono la stessa cosa.
Chiameremo confettura una preparazione destinata ad essere realizzata solo con la  frutta, mentre col termine marmellata andremo ad indicare le conserve fatte in casa a base di agrumi come arance, limoni, mandarini, lime, pompelmo etc..
Per fare una buona conserva di frutta è necessario partire anzitutto da un’ottima materia prima.
La frutta va ben scelta, se avete degli alberi da frutto a disposizione sappiate che il momento più indicato per raccogliere è quello del primo mattino, all’asciugarsi della rugiada.
Ad ogni modo, anche se acquistate al supermercato o da un fruttivendolo di fiducia la selezione dev’essere meticolosa.
La frutta dovrà essere ben integra in ogni sua parte e non troppo matura.
Quindi essa dovrà essere ben lavata e lasciata asciugare su di un panno pulito in un luogo areato.(per evitare formazione di eventuali muffe favorendo in questo modo la fermentazione).
Ovviamente, tutte le operazioni si svolgono nell’arco di un paio d’ore, in giornata, quindi non si dovrebbe correre il rischio.
Altra cosa importantissima è non scegliere arbitrariamente sulle quantità di zucchero da inserire nella confettura.
Cercate una buona ricetta e seguitela, interamente, anche se vi sembra che lo zucchero possa essere “troppo”, ma non dimenticate, stiamo comunque parlando di un prodotto naturale, senza conservanti, quindi lo zucchero serve tutto.
Se lo zucchero non dovesse essere sufficiente infatti potremmo correre il rischio di veder formare la muffa all’interno del nostro vasetto, in caso contrario, se invece lo zucchero dovesse essere troppo il prodotto col tempo tenderebbe a cristallizzare. Quindi, occhio alle proporzioni e si alle ricette ultra testate delle nonne!
La frutta può essere utilizzata anche con la buccia, questa infatti, possiede una buona quantità di pectina utile al confettura per rapprendersi.
Nei casi in cui la frutta utilizzata sia molto acquosa come la fragola o il lampone o il melone etc. sarà utile aggiungere una mela per ogni kg di frutta utilizzata.
Essa infatti possiede un elevato contenuto di pectina, utile per il naturale addensamento della confettura.
Come riconoscere quando la confettura è pronta?
Il “rifrattometro” presente in commercio è utilissimo, non solo ci indica la giusta gradazione zuccherina,ma ci permette anche di ottenere sempre lo stesso grado di densità e spalmabilità del prodotto.
Ovviamente chi non ha un rifrattometro può fare lo stesso una conserva in casa!
Il test del piattino è sempre ottimo, per quanto meno preciso.
Si versa un poco di confettura sul piattino leggermente inclinato: se scivola via è consigliabile proseguire la cottura, se invece rimane fermo o scivola con molta difficoltà la confettura sarà pronta.
Allo stesso modo o quasi per la marmellata; la si solleva con un mestolo e si fa ricadere sul composto; se essa ricadrà con velocità e “scrivendo” dovrà proseguire la cottura, se invece cadrà a singhiozzi in modo discontinuo staccandosi dal mestolo allora sarà pronta per essere invasata.
I vasetti devono essere sempre dotati di chiusura ermetica e ben lavati e sterilizzati per almeno 15 minuti in acqua bollente.
Insieme ad essi i tappi. Il tutto va poi prelevato con una pinza e fatto asciugare su di un canovaccio pulito.
Il metodo più sicuro è quello di invasare la confettura/marmellata a caldo, ancora bollente.
Una volta riempito il barattolo va subito sigillato col tappo e posto a testa in giù e messo a riposare in un ambiente privo di correnti d’aria e al riparo dalla luce diretta del sole.
In questa posizione va fatta raffreddare completamente.
Se tutto è andato per il giusto verso il tappo del barattolo dovrà risultare incavato, e il prodotto a quel punto si manterrà per più di un anno conservato in dispense al riparo dalla luce.
La confettura di pesca è stata realizzata in Agosto, quella di fragole in Giugno.
Per la confettura di fragole
500 g di fragole pulite (senza picciolo)
350 g zucchero
il succo di 1/2 limone
20 foglie di menta fresca
Versate le fragole in uno scolapasta e lavatele bene sotto l’acqua corrente eliminate il picciolo, asciugatele tamponandole delicatamente con un canovaccio pulito e versatele in un recipiente.  
Aggiungete la scorza di limone e lo zucchero  e il succo di limone e la menta mescolate e lasciate riposare almeno 12 ore avendo cura di coprirle con un telo e sistemandole in frigorifero, o comunque in un luogo fresco.  
Trascorse le 12 ore eliminate la buccia di limone e mettete le fragole nella pentola destinata alla cottura, quindi portate ad ebollizione mescolando spesso con un mestolo di legno.
Lasciate bollire a fuoco medio per circa 30 minuti, eliminando con una schiumarola la schiuma che si formerà in superficie. Passate quindi le fragole  con un passino e rimettete la purea così ottenuta nuovamente in un pentolino su fiamma media e fate addensare di nuovo per almeno altri 20 minuti, fino a che il composto non abbia raggiunto una buona consistenza.
A questo punto, versate subito la marmellata nei vasi precedentemente sterilizzati, riempiendoli sino a 1cm dal bordo, chiudeteli col tappo e capovolgeteli per far formare il sottovuoto e riponente al riparo da correnti d’aria.
Solo dopo che la confettura si sarà raffreddata, potrete mettere i vasi in un luogo fresco e al buio.
La confettura di pesche l’ho invece realizzata con il bimby utilizzando 1 kg di pesche ben integre e non troppo mature, 500 g di zucchero e due cucchiai di succo di limone (facoltativo).

Ho preso le pesche, le ho lavate con cura e tagliate a pezzi (senza sbucciarle) e le ho versate nel boccale del bimby insieme allo zucchero e al limone.
Ho fatto cuocere per 40 minuti a 100° a velocità 2. Quindi proseguito la cottura a temperatura varoma per una decina di minuti.
Una volta fatto versate la marmellata calda nei barattoli di vetro caldi e capovolgete i modo da mettere sotto vuoto e da permettere la sterilizzazione.
Se non avete il bimby, procedete in questo modo: lavate le pesche e tagliatele a pezzi. Mettetele in una pentola ben capiente insieme allo zucchero.
Mescolate con un cucchiaio di legno e fate cuocere per circa 10 minuti a fiamma dolce, quindi unite il succo di limone. 
Proseguite con la cottura per altri 30-40 minuti o comunque sino a che la confettura non comincerà ad addensarsi, senza dimenticarvi mai, mi raccomando, di mescolare di tanto in tanto senza grattare il fondo della pentola.

Per verificare il grado di cottura e la consistenza, fate come vi ho suggerito in precedenza.
Versate la confettura ancora bollente nei barattoli precedentemente sterilizzati in acqua bollente per almeno 15 minuti.

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