Categoria: Ricette Dolci e Torte

Lumachelle Orvietane

Spero che non siate a dieta, perchè accidenti a loro!, questo sì che è un vero peccato di gola!
Sono D.E.L.I.Z.I.O.S.E. ..la storia che ci racconta Paoletta a proposito, potrebbe appartenere ad ognuno di noi perchè, a nostra volta, ognuno di noi serba nel suo cuore il ricordo della merenda dell’infanzia..che sia dolce, o salata, poco importa, ciò che è certamente chiaro è che Paoletta è stata davvero fortunata.
Come avrete ben capito la ricetta è sua e, per davvero, credetemi, golosissima! Qui c’è il link della sua ricetta.
Io ve la riporto passo passo..

Ingredienti:

250 g di farina di tipo”0″
140 g di acqua circa
100 g di pancetta (si possono usare anche dadini di prosciutto crudo)
50 g di pecorino
10 g di strutto
10 g di olio extravergine d’oliva (1 cucchiaio)
12 g di lievito
1 pizzico di sale
1 pizzico di pepe

Impastate bene per almeno 15 minuti la farina con l’acqua e il lievito, aggiungete il sale, il pepe e per ultimo il pecorino, poi lo strutto e l’olio.
Coprite l’impasto ottenuto e lasciate lievitare per 45/50 minuti circa.
Trascorso questo tempo riprendete l’impasto e aggiungete la pancetta tagliata a cubetti molto piccoli.
Dividete l’impasto in palline da 50 gr l’una, con queste dosi ne verranno 12.
Fate dei cannellini lunghi e grossi circa 1 cm. e formate le lumachelle senza arrotolare troppo stretto.

Sistematele su una teglia grande coperta di carta forno, e lasciate lievitare ancora 20 minuti.
Nel frattempo accendete il forno a 190°.
Infornate a questa temperatura per 15 minuti circa. Poi portate la temperatura a 150° e fatele tostare per circa 15 minuti fino a che sono belle dorate.
Spegnete e lasciate intiepidire in forno.

Turbantino di lardo Patanegra con gnocchi di patata viola su fondutina di Bisine

Ricetta gourmet questo lunedì…;) una ricetta di mia creazione che è tutta un’esplosione di profumi e sapori.
Come già avete letto dal titolo tre sono gli ingredienti principali di questo piatto, sui quali mi piacerebbe spendere due paroline.
Il lardo di Patanegra, siamo in Spagna, Extremadura (ma anche Salamanca o Huelva)
L'”Iberico de Bellota” è allevato allo stato brado e se la ruzzola fra ghiande e erbe selvatiche, alimentazione che caratterizza in maniera eccezionale la sua carne e di conseguenza, il suo lardo.
Il lardo nello specifico possiede una consistenza molto simile a quella dell’olio d’oliva, sciogliendosi in bocca molto velocemente, sprigionando un sapore intenso e ricco di sfumature. 
Un grasso qualitativamente superiore (grasso oleico) che fa parte degli acidi grassi monoinsaturi è considerato il grasso “buono” per i suoi effetti ipocolesterolizzanti e la capacità di aumentare i livelli di HDL nel sangue (colesterolo buono).
Il turbante funge da contenitore/insaporitore dello gnocco.
La patata viola o Vitelotte, siamo in Francia, zona della Picardie. 
Ottima se utilizzata per purè, gnocchi, meno per il bollito, vapore o fritto. 
Col Bisine arriviamo invece in Sardegna.
Nello specifico ho utilizzato un “aromatizzato Bisine”, un pecorino a caglio vegetale.

La lavorazione a latte crudo consente di conservare nel formaggio tutti i profumi e gli aromi presenti nel latte
dovuti alla ricca alimentazione di erba e macchia mediterranea, di cui si alimentano le pecore allo stato brado
allevate nell’azienda Erkìles, a Olzai.

La tecnologia “a pasta cruda” conferisce al formaggio una struttura compatta che, con il progredire della
stagionatura, tende a sgranare.

I suoi profumi vengono sviluppati ed esaltati da un insieme di combinazioni, oltre a quella del
latte crudo e della pasta cruda, si sommano l’aromatizzazione per affumicatura naturale con foglie di macchia
mediterranea. Da non dimenticare l’utilizzo di cagli vegetali che incidono in maniera decisa sullo sviluppo dei profumi e dei sapori nella fase di maturazione di questo formaggio.
La mancanza di caglio e di lipasi animale rende meno aggressivo il gusto di questo formaggio, rendendolo
meno piccante e più armonico sia nei profumi che nel sapore, andando incontro a quella fetta di mercato che
richiede prodotti salutistici ed equilibrati e che spesso si sottrae ai gusti troppi aggressivi e piccanti.
Insomma c’era solo da provare tutto questo!
Per gli gnocchi:
1kg di patate viola Vitelotte
300 g di farina “00”
pizzico di noce moscata
sale
1/2 fetta di lardo di Patanegra per commensale
150 g di pecorino “aromatizzato Bisine”
1 spicchio d’aglio
latte q.b
Lavate le patate e tuffatele in una casseruola piena d’acqua appena salata.
Dall’ebollizione ci vorranno circa 25-20 minuti per farle diventare tenere.
Dopo la cottura trasferite le patate in una bacinella con acqua e ghiaccio.
Pelatele e impastatele con la farina e gli altri ingredienti.
Formate una palla d’impasto e, su un un piano da lavoro bel pulito, cominciate a formare gli gnocchi.
Per la fondutina vi servirà organizzarvi dal giorno prima;
Mettete il pecorino a pezzi in un contenitore con lo spicchio d’aglio, ricopritelo con il latte e lasciatelo in ammollo per almeno una notte. 
Il giorno dopo mettete a bagnomaria il pecorino e il latte, fatelo fondere, eliminate lo spicchio d’aglio e fate raffreddare in frigorifero.
Fate cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata in ebollizione per 3-4 minuti da quando verranno a galla.
Scolateli e saltateli appena in una padella con un filino (ma proprio un filino) d’olio extravergine d’oliva e qualche fogliolina di salvia.
Non esagerate con l’olio, ci penserà il lardo direttamente nel piatto a sciogliersi con il calore degli gnocchi, a insaporirli.
Assemblate il piatto disponendo sulla base della fondina 1-2 cucchiai di fondutina di pecorino, disponente al centro il turbantino di Patanegra e sistemate al suo interno gli gnocchi.
Decorate con una fogliolina di salvia, e del sale rosa dell’Himalaya.
Io ho completato il piatto con una tegolina croccante fritta fatta con 
1 albume
40 g di farina di riso
25 ml di olio di riso
2 ml di sale
mescolate tutti gli ingredienti insieme.Potete friggere o cuocere in forno su foglio Silpat.

Linzertorte (quadrotti)

Ingredienti e dosi per una tortiera quadrata di 24 cm di lato

300 g di farina “00”
50 g di farina di riso
2 tuorli sodi (passati al setaccio)
100 g di zucchero semolato + un tot per spolverare
150 g di burro freddo a dadini
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di chiodi di garofano pestati
1 pizzico di sale
2-3 cucchiai di latte
300 g di confettura di lamponi

In una ciotola setacciate le due farine alle quali aggiungerete le spezie.
Aggiungete anche lo zucchero, il burro a dadini e i tuorli sbriciolati e iniziate a lavorare con la punta delle dita sino a che non otterrete delle grosse briciole.
Unite a questo punto il latte sino ad ottenere un impasto compatto e liscio (non deve essere molle quindi andate progressivamente con l’aggiunta del latte)
Quando avrete ottenuto l’impasto stendetene 3/4 in una teglia quadrata rivestita di carta da forno.
Fate cuocere in forno a 200°C per 15 minuti, diventerà dorato.
Trascorso questo tempo riprendete la teglia, versatevi sopra la confettura di lamponi, ricoprite con la rimanente pasta, spolverate con lo zucchero, e infornate nuovamente per altri 15 minuti sino a colorazione.
*Quando “stendete” la pasta vi consiglio di stenderla con il mattarello su un piano da lavoro prima di sistemarla nella teglia.

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